- 1° gennaio: Sonata a festa: mezzogiorno;
- Sabato Santo: Sonata a festa : mezzanotte (Da il via la campana del Duomo al Gloria);
- Pasqua: Tre Sonate a Festa: alba, mezzogiorno, tramonto;
- 25 aprile: Tre Sonate a Festa: alba, mezzogiorno, tramonto. (La Liberazione) Una Sonata da corteo alle ore 10;
- 1 maggio: Tre sonate a festa: alba, mezzogiorno, tramonto. Una sonata da corteo alle ore 10;
- Prima domenica di maggio: Una Sonata a festa alba. Una Sonata da corteo (La Sbatoccata con i Ceri che girano in piazza con i bambini sopra);
- 13 maggio: 1° Doppio di S. Ubaldo (Una Sonata a festa ed un tocco): sera;
- 14 maggio: II° Doppio di S. Ubaldo (Due Sonate a Festa a due tocchi): sera;
- 15 maggio: Due Sonate a festa: alba (Sveglia dei Capitani) per l'Alzata dei Ceri (Quando esce il cero di S. Ubaldo dal portone del Palazzo dei Consoli),Una sonata da corteo alle ore 17 (Per la Processione), la Sbatoccata per le Girate della sera. III° doppio di S. Ubaldo (Tre sonate a festa a tre tocchi): sera;
- 16 maggio: Tre sonate a festa: alba, mezzogiorno, sera. (S. Ubaldo);
- Ceri mezzani: Due sonate a festa: alba e per l'Alzata. Una Sonata da corteo per la Corsa, la Sbatocata per le Girate della sera;
- Palio della Balestra: (ultima domenica di maggio) Due Sonate da corteo: una per la benedizione, una per l'uscita dalla Piazza dopo il Palio;
- 2 giugno: Ceri piccoli - Festa della Repubblica Tre sonate a festa: alba, mezzogiorno, girate della sera;
- Corpus Domini Una Sonata solenne durante la Processione della sera;
- 21 giugno Una Sonata funebre: sera (Vigilia dei "Quaranta Martiri';
- 22 giugno Una Sonata funebre: alba ("Quaranta Martiri");
- 14 agosto Una Sonata da corteo: sera (Palio dei Quartieri, ingresso delle comparse);
- 15 agosto Tre Sonate a festa: alba, mezzogiorno, tramonto (Ferragosto);
- 20 settembreTre Sonate a festa: alba, mezzogiorno, tramonto (Unità d'Italia);
- 30 ottobre Una Sonata: mezzogiorno (Compleanno del Campanone);
- 4 novembre: Tre Sonate a festa: alba, mezzogiorno, tramonto (Fine della I° Guerra Mondiale);
- 5 dicembre I° Doppio dell'Immacolata: sera;
- 6 dicembre II° Doppio dell'Immacolata: sera;
- 7 dicembre III° Doppio dell'Immacolata: sera;
- 8 dicembre Tre Sonate a festa: alba, mezzogiorno (se possibile con doppietti) tramonto (Immacolata concezione);
- San Silvestro Sonate a festa: Sbatoccata e girato il Campanone a mezzanotte (3 minuti prima della mezzanotte).
26 dicembre 2013
Calendario delle sonate del Campanone a Gubbio
La voce di Gubbio
Il Campanone - la voce di Gubbio
"Di lassù si scoprono i tetti di coppi, giusto quali apparirebbero ad un aereoplano in volo, si scoprono le ripide strade strette e fonde tra le antiche mura, si scopre la campagna quieta" ...La città e il suo Campanone
Il rapporto tra la città e il suono del "Campanone" è carico di intensità e si ramifica nelle sensazioni legate ad ogni fatto. Ogni funzione o evento che si svolge sul suolo eugubino è scandito dallo scorrere dei suoi "tocchi". dalla Festa dei Ceri, ancestrale sacrificio che gli eugubini compiono ogni 15 maggio nei confronti del loro Santo protettore Ubaldo, al vetusto Palio della Balestra, secolare sfida con gli amici biturgensi. Dal duello ferragostano tra i quartieri, alle cerimonie religiose, in un calendario continuo che contiene anche festività nazionali.
Sempre lassù a battere l'orologio dei nostri ricordi. a raggiungere ogni largo, piazzale e, meglio ancora, la sovrastata Piazza Grande. Scorre così l'anno sfilando i giorni che hanno segnato il dolore lasciato dalle guerre, le gioie liberatorie delle solennità e via dicendo. Arroccati negli angusti spazi, i campanari, partecipano ad ogni attimo che fluisce tra le mura urbiche. Il civico rintocco, che segna la presenza di regole ferree tramandate dai padri, ancora oggi è in grado di chiamare i consiglieri comunali alla riunione.
Quella delle "sonate" rappresenta una modalità fantastica per introdursi nella città, capace di immergere direttamente e chiunque in atmosfere che provengono dal passato, decisamente rispettose dell'uomo e delle cadenze della vita. Una scuola di tradizioni conservate e preservate da influenze esterne, legate fortemente all'equilibrio di chi comprende che il "Campanone lancia il segnale più alto.
30 novembre 2013
BORGHI ANTICHI E FIGURE
BORGHI ANTICHI E FIGURE
7 dicembre – 26 gennaio 2014
Museo Civico Rocca Flea, Gualdo Tadino
Sarà inaugurata sabato 7 dicembre alle ore 17.00 a Gualdo Tadino, presso la prestigiosa sede del Museo Civico Rocca Flea, la mostra personale dell’artista Patrizio Oca, dal titolo “Borghi antichi e figure”. All’inaugurazione prenderanno parte il primo cittadino Roberto Morroni, l’Assessore alla Cultura Simona Vitali, ed interverranno alla presenza dell’artista, la curatrice Catia Monacelli e la storica dell’arte Elisa Polidori. Nato a Bologna nel 1964, dove vive, lavora e svolge la sua attività artistica, Patrizio Oca è pittore autodidatta, sin da giovanissimo il suo temperamento poetico trova modo di esprimersi in altri campi dell’arte come la musica. La pittura ed il pianoforte da sempre sono protagoniste indiscusse della sua vita. Dimostra sin da bambino la passione per il disegno e da adolescente esegue le prime copie ad olio di artisti famosi. Studia privatamente pianoforte e fa parte del centro di arte e cultura del maestro Aurelio Barbalonga, che gli trasmette la passione per la pittura estemporanea. Successivamente frequenta lo studio degli artisti Eugenio Amadori e Gaetano Pancaldi. “Colori vivaci, superbe geometrie ed utilizzo sapiente delle proporzioni e dei volumi”, spiega Catia Monacelli, “sono il segreto dell’intensa attività artistica di Patrizio Oca. Le case, i borghi e gli agglomerati urbani prendono forma dall’intreccio tra la realtà e la vivida fantasia del suo creatore. Ed è così che le linee verticali e nette di un edificio si flettono all’improvviso fino ad incurvarsi, rettangoli e triangoli di colore ne dettano la scomposizione e ri-costruiscono il nuovo paesaggio urbano, introducendo l’osservatore in una vivida atmosfera di sogno. Gli spazi si dilatano a dismisura e diventa possibile scorgere al di là di questa vertigine, dietro l’orizzonte, le dolci colline e le macchie di verde”. La natura è per Patrizio Oca da sempre fonte d’ispirazione. I paesaggi rappresentano per l’artista un laboratorio di sperimentazione, una palestra dell’anima e un luogo di osservazione privilegiato: lo studio del colore, l’atmosfera nelle varie ore del giorno, la prospettiva aerea, diventano protagonisti dei suoi quadri. Con grande disinvoltura l’artista racconta le colline, i paesaggi, gli inverni, come ad esempio il ciclo delle “nevicate”, passando dalla narrazione figurativa a quella informale, dove il colore intenso e pochi segni definiscono le ambientazioni. “Per Patrizio Oca”, continua Catia Monacelli, “ la terra è madre dell’universo e la donna è madre dell’umanità. La figura femminile e la natura non sono altro che due facce della stessa medaglia, dello stesso racconto pittorico. Il corpo femminile rispecchia la bellezza e l’armonia della natura: le forme, la sinuosità delle curve, i segni, si possono verosimilmente ritrovare negli stessi paesaggi e nell’ambiente naturale”. Sarà possibile visitare la mostra fino al 26 Gennaio 2014, dal giovedì alla domenica, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00. Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi allo 075 9142445, oppure scrivere ad info@roccaflea.com.
BORGHI ANTICHI E FIGURE
7 dicembre – 26 gennaio 2014
Museo Civico Rocca Flea, Gualdo Tadino
Sarà inaugurata sabato 7 dicembre alle ore 17.00 a Gualdo Tadino, presso la prestigiosa sede del Museo Civico Rocca Flea, la mostra personale dell’artista Patrizio Oca, dal titolo “Borghi antichi e figure”. All’inaugurazione prenderanno parte il primo cittadino Roberto Morroni, l’Assessore alla Cultura Simona Vitali, ed interverranno alla presenza dell’artista, la curatrice Catia Monacelli e la storica dell’arte Elisa Polidori. Nato a Bologna nel 1964, dove vive, lavora e svolge la sua attività artistica, Patrizio Oca è pittore autodidatta, sin da giovanissimo il suo temperamento poetico trova modo di esprimersi in altri campi dell’arte come la musica. La pittura ed il pianoforte da sempre sono protagoniste indiscusse della sua vita. Dimostra sin da bambino la passione per il disegno e da adolescente esegue le prime copie ad olio di artisti famosi. Studia privatamente pianoforte e fa parte del centro di arte e cultura del maestro Aurelio Barbalonga, che gli trasmette la passione per la pittura estemporanea. Successivamente frequenta lo studio degli artisti Eugenio Amadori e Gaetano Pancaldi. “Colori vivaci, superbe geometrie ed utilizzo sapiente delle proporzioni e dei volumi”, spiega Catia Monacelli, “sono il segreto dell’intensa attività artistica di Patrizio Oca. Le case, i borghi e gli agglomerati urbani prendono forma dall’intreccio tra la realtà e la vivida fantasia del suo creatore. Ed è così che le linee verticali e nette di un edificio si flettono all’improvviso fino ad incurvarsi, rettangoli e triangoli di colore ne dettano la scomposizione e ri-costruiscono il nuovo paesaggio urbano, introducendo l’osservatore in una vivida atmosfera di sogno. Gli spazi si dilatano a dismisura e diventa possibile scorgere al di là di questa vertigine, dietro l’orizzonte, le dolci colline e le macchie di verde”. La natura è per Patrizio Oca da sempre fonte d’ispirazione. I paesaggi rappresentano per l’artista un laboratorio di sperimentazione, una palestra dell’anima e un luogo di osservazione privilegiato: lo studio del colore, l’atmosfera nelle varie ore del giorno, la prospettiva aerea, diventano protagonisti dei suoi quadri. Con grande disinvoltura l’artista racconta le colline, i paesaggi, gli inverni, come ad esempio il ciclo delle “nevicate”, passando dalla narrazione figurativa a quella informale, dove il colore intenso e pochi segni definiscono le ambientazioni. “Per Patrizio Oca”, continua Catia Monacelli, “ la terra è madre dell’universo e la donna è madre dell’umanità. La figura femminile e la natura non sono altro che due facce della stessa medaglia, dello stesso racconto pittorico. Il corpo femminile rispecchia la bellezza e l’armonia della natura: le forme, la sinuosità delle curve, i segni, si possono verosimilmente ritrovare negli stessi paesaggi e nell’ambiente naturale”. Sarà possibile visitare la mostra fino al 26 Gennaio 2014, dal giovedì alla domenica, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00. Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi allo 075 9142445, oppure scrivere ad info@roccaflea.com.
7 dicembre – 26 gennaio 2014
Museo Civico Rocca Flea, Gualdo Tadino
Sarà inaugurata sabato 7 dicembre alle ore 17.00 a Gualdo Tadino, presso la prestigiosa sede del Museo Civico Rocca Flea, la mostra personale dell’artista Patrizio Oca, dal titolo “Borghi antichi e figure”. All’inaugurazione prenderanno parte il primo cittadino Roberto Morroni, l’Assessore alla Cultura Simona Vitali, ed interverranno alla presenza dell’artista, la curatrice Catia Monacelli e la storica dell’arte Elisa Polidori. Nato a Bologna nel 1964, dove vive, lavora e svolge la sua attività artistica, Patrizio Oca è pittore autodidatta, sin da giovanissimo il suo temperamento poetico trova modo di esprimersi in altri campi dell’arte come la musica. La pittura ed il pianoforte da sempre sono protagoniste indiscusse della sua vita. Dimostra sin da bambino la passione per il disegno e da adolescente esegue le prime copie ad olio di artisti famosi. Studia privatamente pianoforte e fa parte del centro di arte e cultura del maestro Aurelio Barbalonga, che gli trasmette la passione per la pittura estemporanea. Successivamente frequenta lo studio degli artisti Eugenio Amadori e Gaetano Pancaldi. “Colori vivaci, superbe geometrie ed utilizzo sapiente delle proporzioni e dei volumi”, spiega Catia Monacelli, “sono il segreto dell’intensa attività artistica di Patrizio Oca. Le case, i borghi e gli agglomerati urbani prendono forma dall’intreccio tra la realtà e la vivida fantasia del suo creatore. Ed è così che le linee verticali e nette di un edificio si flettono all’improvviso fino ad incurvarsi, rettangoli e triangoli di colore ne dettano la scomposizione e ri-costruiscono il nuovo paesaggio urbano, introducendo l’osservatore in una vivida atmosfera di sogno. Gli spazi si dilatano a dismisura e diventa possibile scorgere al di là di questa vertigine, dietro l’orizzonte, le dolci colline e le macchie di verde”. La natura è per Patrizio Oca da sempre fonte d’ispirazione. I paesaggi rappresentano per l’artista un laboratorio di sperimentazione, una palestra dell’anima e un luogo di osservazione privilegiato: lo studio del colore, l’atmosfera nelle varie ore del giorno, la prospettiva aerea, diventano protagonisti dei suoi quadri. Con grande disinvoltura l’artista racconta le colline, i paesaggi, gli inverni, come ad esempio il ciclo delle “nevicate”, passando dalla narrazione figurativa a quella informale, dove il colore intenso e pochi segni definiscono le ambientazioni. “Per Patrizio Oca”, continua Catia Monacelli, “ la terra è madre dell’universo e la donna è madre dell’umanità. La figura femminile e la natura non sono altro che due facce della stessa medaglia, dello stesso racconto pittorico. Il corpo femminile rispecchia la bellezza e l’armonia della natura: le forme, la sinuosità delle curve, i segni, si possono verosimilmente ritrovare negli stessi paesaggi e nell’ambiente naturale”. Sarà possibile visitare la mostra fino al 26 Gennaio 2014, dal giovedì alla domenica, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00. Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi allo 075 9142445, oppure scrivere ad info@roccaflea.com.
31 ottobre 2013
Tartufo, di Gubbio
La ricerca
In Italia è sempre possibile raccogliere tartufi, salvo il periodo di fine aprile. Tradizionalmente la raccolta era compiuta impiegando un maialino. Il problema di tale metodo è che il maiale è ghiotto di tartufi ed occorre trattenerlo per impedirgli di mangiare il ritrovato.
Al giorno d'oggi la ricerca del tartufo avviene con l’ausilio del cane che, scandagliando il terreno del bosco in cerca dell’aroma del tubero, guida il cercatore di tartufi.
Non esiste un unico "cane da tartufo": sono indicati cani di razza pura quali il Lagotto Romagnolo, il Bracco, lo Spinone, il Cocker, il Setter, il Pointer, il Fox-Terrier e ci sono, poi, le razze incrociate quale, ad esempio, l’incrocio Fox Volpino, ottimo per la spiccata dote olfattiva, e il Bracco Pointer, speciale per la "cerca" e molto resistente alla fatica.
Un buon cane da tartufo deve avere, oltre ad un buon olfatto, un torace ampio e ben sviluppato e un pelo fitto e duro. È preferibile una corporatura media che lo agevoli nel superare gli ostacoli del bosco. Inoltre un cane da tartufo è docile, ubbidiente, resistente e tranquillo.
Fondamentale è l’addestramento che deve essere fatto da una persona preparata dato che per il cane la ricerca del tartufo non è istintiva. Dopo questa fase, che di solito inizia fra il quinto e il settimo mese di età, il cane è pronto a guidare il cercatore nel bosco, tuttavia la perfezione viene raggiunta solo verso il terzo o quarto anno. Per addestrare un cane da tartufi si deve procedere con pazienza e con delicatezza e fermezza allo stesso tempo.
Per la ricerca dei tartufi non basta però avere un cane ben addestrato. Il “tartufaio” deve avere tecnica, esperienza, costanza, passione e buone gambe. Si comincia all’alba di una giornata di sole oppure in una notte nebbiosa di novembre alla luce di una lampada elettrica a pila, alla conquista delle preziose trifole su sentieri tortuosi e incerti, in mezzo alla boscaglia e all’umidità.
La cosa indispensabile è poi conoscere l'ubicazione delle pasture o tartufaie, cioè degli appezzamenti di terreno che producono i tartufi. Ciò non è molto facile o comunque richiede molto tempo e tanti chilometri di cammino, in quanto esse sono tenute gelosamente segrete da chi ne è a conoscenza per evitare la concorrenza nella raccolta del prezioso tubero.
Se si ha la fortuna di essere iniziati alla ricerca del tartufo da una persona a noi vicina, ad esempio un padre o un fratello, si è già sulla buona strada perché buona parte delle esperienze acquisite sul campo dal vecchio cavatore, passano direttamente all'allievo, permettendogli di svolgere questa attività con scaltrezza e metodo. Negli ultimi anni c'e stata infatti una proliferazione di pseudo-tartufai, causata dal richiamo gastronomico e soprattutto economico del tartufo, e purtroppo spesso ci si trova di fronte a persone che non si preoccupano di tutelare l'ambiente e di salvaguardare le pasture. Il vecchio ed esperto tartufaio, invece, sa attuare benissimo quei pochi indispensabili accorgimenti alla conservazione della pastura: occorre chiudere sempre la forata per evitare che i preziosi filamenti del micelio (il vero e proprio organo vegetativo del tartufo), rimanendo esposti all'aria, si secchino irrimediabilmente e non producano più nulla.
15 ottobre 2013
Eurochocolate l,immagine green 2013
"L’immagine green ha uno scopo ben preciso: 'La piantina di menta riesce ad esprimere al massimo il concetto di freschezza che da un ventennio contraddistingue la nostra kermesse. Il claim vuole essere soprattutto una presa di coscienza, uno spaccato di vita sulla società contemporanea che rivolge lo sguardo alla salvaguardia dell’ambiente nella quotidianità di tutti i giorni, all’insegna di iniziative di ogni genere che vedranno al centro dell’attenzione ecosostenibilità ed ecocompatibilità".
Eurochocolate
Si terrà dal 18 al 27 ottobre la tradizionale rassegna di Perugia giunta quest'anno alla 20° edizione.
Quest'anno, la Rassegna si pone un obiettivo importante: quello di ridurre notevolmente l'impatto sul territorio e di promuovere i valori nobili legati all'ambiente. Ed è per questo motivo che Eurochocolate ha scelto di sposare un'immagine legata all'ambiente, simboleggiata da una piantina di menta travasata in una tazza per cioccolata.
Quest'anno, la Rassegna si pone un obiettivo importante: quello di ridurre notevolmente l'impatto sul territorio e di promuovere i valori nobili legati all'ambiente. Ed è per questo motivo che Eurochocolate ha scelto di sposare un'immagine legata all'ambiente, simboleggiata da una piantina di menta travasata in una tazza per cioccolata.
12 ottobre 2013
Pietralunga mostra mercato patata e tartufo
Mostra mercato del tartufo e della patata di Pietralunga
La mostra mercato, che si svolge nel centro storico di Pietralunga (piazza Fiorucci, via Roma, via G. Marconi), è dedicata ai prodotti tipici ed enogastronomici regionali, in particolare al Tartufo bianco e alla Patata bianca tipici del territorio pietralunghese, ai prodotti artigianali e a quelli artistici.
Tutti i giorni, presso gli stand, i ristoranti e le taverne: musica, spettacoli, folklore e gastronomia con degustazioni di specialità al tartufo e piatti tipici locali.
Domenica mattina, gara di cani da Tartufo.
La manifestazione, con ingresso gratuito, si svolgerà con il seguente calendario:
Venerdì 11 ottobre, dalle 17.00 alle 20.00;
Sabato 12 e domenica 13 ottobre, dalle 10.00 alle 20.00.
2 ottobre 2013
CELEBRAZIONI IN ONORE DI SAN FRANCESCO
CELEBRAZIONI IN ONORE DI SAN FRANCESCO
Il 3 e il 4 ottobre 2013 si tiene ad Assisi il consueto appuntamento con le Celebrazioni Francescane: si tratta di una delle più antiche e suggestive feste legate alla rievocazione del "Transito" di Francesco di Assisi, avvenuta per l'appunto nella notte fra il 3 ed il 4 ottobre 1226.
Le celebrazioni commemorano la figura del "Poverello di Assisi" sia come uno dei maggiori esempi di santità nella storia della Chiesa che come patrono d'Italia.
Mentre il 3 ottobre le celebrazioni si svolgono nella cornice della Basilica di Santa Maria degli Angeli, il giorno successivo la manifestazione prende le mosse dalla Piazza del Comune: il Corteo Civile sfilerà per le strade della città fino a raggiungere la famosa Basilica di San Francesco, celeberrima per gli affreschi di Giotto, dove si svolge la funzione solenne.
Le celebrazioni che la città di Assisi dedica al suo più illustre concittadino sono un evento particolarmente suggestivo e coinvolgente: sia per la straordinaria cornice in cui si svolge, che per lo straordinario concorso di fedeli.
Due i momenti topici dell'avvenimento: la consegna dell'olio votivo che illuminerà la cripta in cui riposano le spoglie mortali di Francesco (ogni anno viene scelta una diversa Regione d'Italia per onorare il Patrono d'Italia) e la distribuzione dei ramoscelli di olivo sulla piazza della Basilica, che simboleggiano la grande importanza del Santo come "Uomo di Pace".
26 settembre 2013
EUROCHOCOLATE 2013 festeggia i suoi primi venti anni con
EVERGREEN | la sostenibile dolcezza dell'essere
Dopo aver presidiato l'edizione appena conclusasi con il Web 2.0 ed i Social Network e l'appelloApplichiamoci, in occasione dei festeggiamenti per i suoi primi venti anni di attività, Eurochocolate Perugia amplia i suoi orizzonti e dedica all'ecosostenibile e al mondo dell'ecologia il suo impegno.
Sarà infatti, Evergreen | la sostenibile dolcezza dell'essere, il claim ufficiale per la prossima edizione, in programma da Venerdì 18 a Domenica 27 Ottobre 2013 e presentato in Anteprima durante la Conferenza Stampa di Consuntivo 2012.
L'immagine Ufficiale dell'edizione è tutta rivolta al green: è una piantina di menta(particolarmente adatta all'abbinamento con il cioccolato) capace di esprimere il concetto di "freschezza" che viene da sempre riconociuto al progetto di Eurochocolate, travasata in una golosa Tazza per cioccolata che sarà ilGadget Ufficiale della linea Eurochocolate 2013.
Eurochocolate
Carta della sostenibilità di Eurochocolate
Eurochocolate, la più grande kermesse nel settore cioccolato, celebrerà quest’anno il suo ventennale con l’edizione “Evergreen - la sostenibile dolcezza dell’essere”, che introdurrà l’apertura del grande evento al mondo dell’ecologia e della sostenibilità.
Eurochocolate è consapevole dell’impatto ambientale che un evento genera nel territorio in cui tiene le proprie iniziative e del dovere di contribuire ad una sua riduzione.
Evergreen è infatti una vera e propria presa di coscienza, uno spaccato di vita sulla società contemporanea che rivolge lo sguardo alla salvaguardia dell’ambiente.
Con la Carta della sostenibilità Eurochocolate intende evidenziare l’impegno in questo campo, auspicando il coinvolgimento da parte di tutti i partner.
Principi di sostenibilità per l'organizzazione di Eurochocolate
1. Sostenibilità come obiettivo nell'organizzazione di Eurochocolate
Impegnarsi a pianificare l'organizzazione delle varie attività relative all'evento inserendo la sostenibilità tra gli obiettivi dell'evento stesso; impostare da subito un piano operativo che tenga conto di strategie e principi sostenibili, stabilendo congiuntamente criteri e modalità per il controllo, la valutazione ed il riesame degli stessi.
2. Riduzione dell’impatto di Eurochocolate per l’edizione 2013
Controllare e, ove possibile, ridurre le proprie emissioni di agenti inquinanti in aria, acqua e suolo; ridurre la produzione di rifiuti e implementare una loro efficiente gestione, sensibilizzando operatori e partecipanti al recupero e al riutilizzo degli stessi; tagliare le emissioni dovute ai grandi spostamenti dei partecipanti, incentivando e sensibilizzando all’utilizzo di modalità e/o mezzi meno impattanti di quelli tradizionali.
3. Gestione sostenibile dell'intero processo organizzativo
Non fermarsi alla pianificazione e all'attuazione di politiche ed azioni di sostenibilità e riduzione dell'impatto, ma misurarne i risultati attraverso osservazioni e rilevazioni dedicate (anche durante lo svolgimento dell'evento), impegnandosi a valutare l'efficacia di quanto implementato successivamente all'evento stesso. L'ottica osservata è quella del rendere strutturali, per l'organizzazione delle edizioni successive, strategie ed azioni economicamente sostenibili e capaci di produrre risultati importanti in campo ambientale e sociale.
4. Efficienza nell'uso delle risorse a disposizione
Promuovere l’uso efficiente delle risorse materiali, naturali ed energetiche a propria disposizione, nell'ottica dello svolgimento ottimale dell'evento, attuando politiche di efficienza energetica, riduzione dei consumi e degli sprechi.
San Francesco
CELEBRAZIONI IN ONORE DI SAN FRANCESCO
Il 3 e il 4 ottobre 2013 si tiene ad Assisi il consueto appuntamento con le Celebrazioni Francescane: si tratta di una delle più antiche e suggestive feste legate alla rievocazione del "Transito" di Francesco di Assisi, avvenuta per l'appunto nella notte fra il 3 ed il 4 ottobre 1226.
Le celebrazioni commemorano la figura del "Poverello di Assisi" sia come uno dei maggiori esempi di santità nella storia della Chiesa che come patrono d'Italia.
Mentre il 3 ottobre le celebrazioni si svolgono nella cornice della Basilica di Santa Maria degli Angeli, il giorno successivo la manifestazione prende le mosse dalla Piazza del Comune: il Corteo Civile sfilerà per le strade della città fino a raggiungere la famosa Basilica di San Francesco, celeberrima per gli affreschi di Giotto, dove si svolge la funzione solenne.
Le celebrazioni che la città di Assisi dedica al suo più illustre concittadino sono un evento particolarmente suggestivo e coinvolgente: sia per la straordinaria cornice in cui si svolge, che per lo straordinario concorso di fedeli.
Due i momenti topici dell'avvenimento: la consegna dell'olio votivo che illuminerà la cripta in cui riposano le spoglie mortali di Francesco (ogni anno viene scelta una diversa Regione d'Italia per onorare il Patrono d'Italia) e la distribuzione dei ramoscelli di olivo sulla piazza della Basilica, che simboleggiano la grande importanza del Santo come "Uomo di Pace".
Il 3 e il 4 ottobre 2013 si tiene ad Assisi il consueto appuntamento con le Celebrazioni Francescane: si tratta di una delle più antiche e suggestive feste legate alla rievocazione del "Transito" di Francesco di Assisi, avvenuta per l'appunto nella notte fra il 3 ed il 4 ottobre 1226.
Le celebrazioni commemorano la figura del "Poverello di Assisi" sia come uno dei maggiori esempi di santità nella storia della Chiesa che come patrono d'Italia.
Mentre il 3 ottobre le celebrazioni si svolgono nella cornice della Basilica di Santa Maria degli Angeli, il giorno successivo la manifestazione prende le mosse dalla Piazza del Comune: il Corteo Civile sfilerà per le strade della città fino a raggiungere la famosa Basilica di San Francesco, celeberrima per gli affreschi di Giotto, dove si svolge la funzione solenne.
Le celebrazioni che la città di Assisi dedica al suo più illustre concittadino sono un evento particolarmente suggestivo e coinvolgente: sia per la straordinaria cornice in cui si svolge, che per lo straordinario concorso di fedeli.
Due i momenti topici dell'avvenimento: la consegna dell'olio votivo che illuminerà la cripta in cui riposano le spoglie mortali di Francesco (ogni anno viene scelta una diversa Regione d'Italia per onorare il Patrono d'Italia) e la distribuzione dei ramoscelli di olivo sulla piazza della Basilica, che simboleggiano la grande importanza del Santo come "Uomo di Pace".
1 giugno 2013
Foligno la quintana
La festa, ripresa nel 1946, si ispira a una gara a cavallo che risale al XVII secolo e che si proponeva di determinare l'ordine di priorità per un cavaliere d'onore nella fedeltà al principe o alla dama del cuore. Oggi dieci cavalieri, che rappresentano i dieci rioni di Foligno, misurano la loro abilità nel cercare di infilare una serie di anelli di diametro via via più piccolo, impugnando una lancia su un cavallo in corsa. Questa gara all'anello ha esiti altamente spettacolari.
La sera precedente la competizione, che si tiene nello stadio comunale, un corteo di 600 personaggi in costume sfila per le vie della città.
Programma 2013
Programma 2013
7 maggio 2013
Oasi Alviano
L'Oasi di Alviano è stata istituita nel 1978 su un'area di 800 ettari e inserita nel Parco fluviale del Tevere, comprende l'intero bacino artificiale del lago di Alviano, formatosi nel 1960 con lo sbarramento del Tevere finalizzato alla produzione di energia elettrica, già da allora il lago richiamava migliaia di uccelli in migrazione.
27 aprile 2013
Gubbio La Festa Dei Ceri
Da più di 850 anni il 15 maggio si celebra a Gubbio una delle feste più suggestive e coinvolgenti del territorio italiano, tanto che i 3 ceri sono stati eletti a simbolo della regione Umbria. La manifestazione si tiene alla vigilia dell’anniversario della morte di sant’Ubaldo, avvenuta nel 1160, e rispecchia il profondo legame che da sempre lega gli eugubini al loro santo patrono.
Pietralunga Pieve dei Saddi
Contrazione di Pieve dei Santi, è edificata nel luogo in cui, secondo la tradizione, avviene il martirio di San Crescentino, soldato romano del IV secolo, decapitato sotto l'imperatore Diocleziano per aver abbracciato la religione cristiana.
12 aprile 2013
Il cammino di francesco
Gubbio 1206
"Vieni qui, fratello lupo; io ti comando, in nome di Cristo,
di non fare alcun male né a me né ad altri".
San Francesco è stato molto legato alla città di Gubbio, ed ancora oggi nelle vie e nelle piazze della città medioevale, echeggia il suo ricordo nitido ed il suo messaggio di Pace. Aprile, il mese della primavera e del risveglio, è il momento ideale per scoprire la città che accolse il santo di Assisi in fuga dai beni materiali e in cerca della fede profonda. Qui, nel lontano 1206, il celebre incontro con la fiera, il lupo che terrorizzava le campagne divorando animali e uomini. Francesco riuscì ad ammansirlo riportando la pace e la serenità. Da quel giorno il lupo visse due anni a Gubbio: entrava ed usciva liberamente dalle porte delle case come un animale domestico senza fare o ricevere alcun danno.
9 aprile 2013
Francesco e Gubbio
San Francesco d'Assisi nacque ad Assisi nel 1182 ca. e morì nel 1226. Giovanni Francesco Bernardone, figlio di un ricco mercante di stoffe, istruito in latino, in francese, e nella lingua e letteratura provenzale, condusse da giovane una vita spensierata e mondana; partecipò alla guerra tra Assisi e Perugia, e venne tenuto prigioniero per più di un anno, durante il quale patì per una grave malattia che lo avrebbe indotto a mutare radicalmente lo stile di vita: tornato ad Assisi nel 1205, Francesco si dedicò infatti a opere di carità tra i lebbrosi e cominciò a impegnarsi nel restauro di edifici di culto in rovina, dopo aver avuto una visione di san Damiano d'Assisi che gli ordinava di restaurare la chiesa a lui dedicata.
Il padre di Francesco, adirato per i mutamenti nella personalità del figlio e per le sue cospicue offerte, lo diseredò; Francesco si spogliò allora dei suoi ricchi abiti dinanzi al vescovo di Assisi, eletto da Francesco arbitro della loro controversia. Dedicò i tre anni seguenti alla cura dei poveri e dei lebbrosi nei boschi del monte Subasio. Nella cappella di Santa Maria degli Angeli, nel 1208, un giorno, durante la Messa, ricevette l'invito a uscire nel mondo e, secondo il testo del Vangelo di Matteo (10:5-14), a privarsi di tutto per fare del bene ovunque.
Tornato ad Assisi l'anno stesso, Francesco iniziò la sua predicazione, raggruppando intorno a sé dodici seguaci che divennero i primi confratelli del suo ordine (poi denominato primo ordine) ed elessero Francesco loro superiore, scegliendo la loro prima sede nella chiesetta della Porziuncola. Nel 1210 l'ordine venne riconosciuto da papa Innocenzo III; nel 1212 anche Chiara d'Assisi prese l'abito monastico, istituendo il secondo ordine francescano, detto delle clarisse. Intorno al 1212, dopo aver predicato in varie regioni italiane, Francesco partì per la Terra Santa, ma un naufragio lo costrinse a tornare, e altri problemi gli impedirono di diffondere la sua opera missionaria in Spagna, dove intendeva fare proseliti tra i mori.
Nel 1219 si recò in Egitto, dove predicò davanti al sultano, senza però riuscire a convertirlo, poi si recò in Terra Santa, rimanendovi fino al 1220; al suo ritorno, trovò dissenso tra i frati e si dimise dall'incarico di superiore, dedicandosi a quello che sarebbe stato il terzo ordine dei francescani, i terziari. Ritiratosi sul monte della Verna nel settembre 1224, dopo 40 giorni di digiuno e sofferenza affrontati con gioia, ricevette le stigmate, i segni della crocifissione, sul cui aspetto, tuttavia, le fonti non concordano.
Francesco venne portato ad Assisi, dove rimase per anni segnato dalla sofferenza fisica e da una cecità quasi totale, che non indebolì tuttavia quell'amore per Dio e per la creazione espresso nel Cantico di frate Sole, probabilmente composto ad Assisi nel 1225; in esso il Sole e la natura sono lodati come fratelli e sorelle, ed è contenuto l'episodio in cui il santo predica agli uccelli. Francesco, che è patrono d'Italia, venne canonizzato nel 1228 da papa Gregorio IX. Viene sovente rappresentato nell'iconografia tradizionale nell'atto di predicare agli animali o con le stigmate.
3 aprile 2013
Mercatini dell'antiquariato
Mercatini dell'Antiquariato in Umbria
Appassionati d'arte e antiquariato, curiosi e turisti potranno girare tra le bancarelle nelle vie e nelle piazze dei centri storici dell'Umbria
2 aprile 2013
Pieve di Coccorano
C 0 C C O R A N O (m. 440 slm.)
L’origine del nome non si conosce. Coccorano non ha un agglomerato di case, è non è stato mai totalmente dipendente o collegato ad Assisi.
Il castello risalirebbe agli inizi del feudalesimo in Italia, al tempo delle calate degli imperatori germanici. Fa fede dell’antichità del castello il testo di una iscrizione posta a fianco dell’altare maggiore dell’attuale Chiesa di Coccorano. La fondazione del castello risale da un tale Ranaldo, capostipite di una antichissima FamigliaEugubina che partecipò alle crociate sotto le insegne di Goffredo di Buglione. Nell’anno 1257, Ugolino un discendente di Ranaldo, venuto in discordia con i reggitori del governo di Gubbio, andò esule a Perugia dove poi i Conti di Coccorano assunsero il cognome di Bigazzini. Jacopo Bigazzini,fervente ammiratore di San Francesco, accolse spesso in Coccorano il Santo a cui donò Caprignone posto sull’alture che sovrastano il Chiascio. Alcuni storici francesi hanno avanzato l’ipotesi che Favarone Di Offreduccio di Bernardino, padre di Santa Chiara di Assisi, abbia abitato a Coccorano in occasione della congiura dei Raspanti, trovarono protezione e rifugio presso il Castello di Coccorano molti perugini scampati alla carneficina scatenata in Perugia nell’anno 1393 dalla fazione popolare. La torre di Coccorano molto ambita per la sua favorevole posizione di controllo della valle, venne molto contesa. Sorse una disputa tra Perugia ed Urbino, la firma di pace nella discordia avvenne nel Castello di Biscina. Divisa l’immensa proprietà terriera di un tempo, scomparsa la nobile stirpe dei Conti di Coccorano, ora resta se non il ricordo delle loro gloriose gesta. Il castello primitivo e del sec. .XI, i suoi resti fanno supporre che in epoca non precisata, è stata ampliata, aggiornato nei modi di difesa e questo alla fine del sec. XIV o inizio del XV, sia per la torre che per le mura di cinta. Attualmente sull’alta ripa, che è visibile sulla destra del Chiascio, troviamo Belmonte, solida casa, le cui fondamenta costruite in pietra locale, testimoniano la presenza dell’antico castello. La Chiesetta attuale, il cui titolare è S.Antimo, ha l’abside ad oriente, su cui è eretto il campaniletto a croce , non è distante dalle vestigia del castello. |
23 marzo 2013
Appunti dall'Umbria - Assisi, Gubbio, Perugia e dintorni: Presepe pasquale
Appunti dall'Umbria - Assisi, Gubbio, Perugia e dintorni: Presepe pasquale: Da quando S. Francesco d’Assisi realizzò il primo presepe natalizio a Greccio nel 1223, le rappresentazioni della Natività di Gesù Crist...
Presepe pasquale
Da quando S. Francesco d’Assisi realizzò il primo presepe natalizio a Greccio nel 1223, le rappresentazioni della Natività di Gesù Cristo si svilupparono ovunque al fine di ravvivare la fede cristiana. La sua stessa espressione, con la quale accompagnò questa sua
27 febbraio 2013
Il fiore dei tempi
"Il fiore dei tempi" al Museo del Vino di Torgiano (Pg)
Dall'08 dicembre 2012 al 02 maggio 2013, l'Italia che cambia negli Almanacchi Barbanera
Nato da un’idea di Erminia Irace e Manuel Vaquero Piñeiro, storici dell’Università di Perugia, l’evento espositivo offre uno spaccato, piacevole e originale, delle rapide trasformazioni sociali, economiche, culturali, dell’Italia del dopoguerra fino agli anni ‘80. Sarà come sfogliare le pagine degli almanacchi dell’Archivio Storico Barbanera, e soffermarsi su quelle dove articoli, slogan e immagini pubblicitarie sollecitano all’”acquisto” di un nuovo stile di vita, all’espressione di desideri e consumi mai sperimentati prima. Una mostra che riesce a cogliere, in un’edizione popolare, diffusa e da due secoli e mezzo accolta nelle case degli italiani, le dinamiche di una società che si trasforma, ma soprattutto capace di mettere in circolo, dopo la tragicità di un evento bellico, nuove vitali energie. A guardare e a muoversi nel futuro. Un po’ quello che ci auguriamo questa mostra riesca a fare con noi. Aprire un confronto tra presente e passato per cercare nuove strade per il domani
Dall'08 dicembre 2012 al 02 maggio 2013, l'Italia che cambia negli Almanacchi Barbanera
Nato da un’idea di Erminia Irace e Manuel Vaquero Piñeiro, storici dell’Università di Perugia, l’evento espositivo offre uno spaccato, piacevole e originale, delle rapide trasformazioni sociali, economiche, culturali, dell’Italia del dopoguerra fino agli anni ‘80. Sarà come sfogliare le pagine degli almanacchi dell’Archivio Storico Barbanera, e soffermarsi su quelle dove articoli, slogan e immagini pubblicitarie sollecitano all’”acquisto” di un nuovo stile di vita, all’espressione di desideri e consumi mai sperimentati prima. Una mostra che riesce a cogliere, in un’edizione popolare, diffusa e da due secoli e mezzo accolta nelle case degli italiani, le dinamiche di una società che si trasforma, ma soprattutto capace di mettere in circolo, dopo la tragicità di un evento bellico, nuove vitali energie. A guardare e a muoversi nel futuro. Un po’ quello che ci auguriamo questa mostra riesca a fare con noi. Aprire un confronto tra presente e passato per cercare nuove strade per il domani
9 febbraio 2013
6 febbraio 2013
Trompe l'oeil
L'inganno dell’occhio
Venticinque artisti europei interpretano un tema classico in pittura: quello del trompe l’oeil, ovvero dell’inganno dell’occhio.
A riunirli intorno al progetto è Rob Smeets, celebre storico dell’arte e collecteur olandese che nel suo buen retiro nel cuore di Perugia ha scelto di trasformare lo storico complesso dei Gerosolimitani in un suggestivo tempio dell’Arte. Via San Francesco, 8 Perugia .
Qui, ogni anno, riunisce un cenacolo di artisti intorno ad un tema che coniuga antico e contemporaneo, attualità e memoria, suggestione e simbolo. L’appuntamento quest’anno è dal 25 maggio al 15 settembre ed è di quelli da non perdere.
Bagliori d'autore 2013 a Perugia
Il Festival nazionale di letteratura Bagliori d’Autore, Dal 22 febbraio al 3 marzo 2013 diretto da Bruno Taburchi, giunto alla sua ottava
30 gennaio 2013
Ad Orvieto Risate e Risotti - "Nero Norcia: Mostra Mercato del Tartufo" 2013
Ad Orvieto Risate e Risotti - A Norcia il NERO ....
Dal 19 gennaio al 01 aprile 2013 torna la rassegna comico-gastronomica all'insegna del gusto e del cabaret
Dal 19 gennaio al 01 aprile 2013 torna la rassegna comico-gastronomica all'insegna del gusto e del cabaret
9 gennaio 2013
Sciare in Umbria
Sciare in Umbria: Stagione 2012/2013
Tutte le località in cui è possibile praticare sci alpino e sci di fondo
In Umbria, per gli amanti dello sci alpino, il luogo ideale è Forca Canapine, nel comune di Norcia, con una nuova seggiovia ed un tapis-roulant per i bambini.
Numerosi i luoghi dove poter praticare lo sci di fondo: nel comune di Costacciaro, il Centro Fondo Pian delle Macinare, nel parco del monte Cucco, è un posto ideale per lo sci da fondo; tra le piste più suggestive si segnala l'anello "della Fragolosa".
Nel comune di Norcia, il Centro Fondo Sibillini, il più grande dell'Umbria, offre oltre 25 chilometri di piste rappresenta uno dei circuiti più grandi del Centro Sud.
Nel comune di Gualdo Tadino, il Centro Fondo Valsorda, offre piste in una delle valli più belle dell'Appennino umbro-marchigiano.
Tutte le località in cui è possibile praticare sci alpino e sci di fondo
In Umbria, per gli amanti dello sci alpino, il luogo ideale è Forca Canapine, nel comune di Norcia, con una nuova seggiovia ed un tapis-roulant per i bambini.
Numerosi i luoghi dove poter praticare lo sci di fondo: nel comune di Costacciaro, il Centro Fondo Pian delle Macinare, nel parco del monte Cucco, è un posto ideale per lo sci da fondo; tra le piste più suggestive si segnala l'anello "della Fragolosa".
Nel comune di Norcia, il Centro Fondo Sibillini, il più grande dell'Umbria, offre oltre 25 chilometri di piste rappresenta uno dei circuiti più grandi del Centro Sud.
Nel comune di Gualdo Tadino, il Centro Fondo Valsorda, offre piste in una delle valli più belle dell'Appennino umbro-marchigiano.
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