Collocata su una dorsale collinare interposta tra le vallate del fiume Tevere e Nera, Amelia è il maggior centro dell'Amerino. Di origine molto antica, è ritenuta una delle città piú antiche dell'Umbria. Citata nella "Storia naturale di Plinio" fu ricordata da Cicerone in una nota arringa, come Ameria un municipio militare romano iscritto alla tribú Clustumina.
Centro di notevole interesse storico e culturale, fu una delle più importanti città italiche.
Di origine antichissime, Plinio il Vecchio riporta quanto scritto da Catone nelle Origines che attesta la fondazione di Amelia nel 1134 a.C., Amelia è capoluogo di un territorio: l’Amerino, impreziosito da molti centri minori (Giove, Penna in Teverina, Alviano, Attigliano, Lugnano in Teverina, Avigliano, Montecastrilli), tutti intatti nella loro atmosfera medievale e con notevoli resti di torri, castelli e mura antiche.
Pregevoli le architetture di edifici nobiliari come Palazzo Petrignani, Palazzo Nacci, Palazzo Farrattini, Palazzo Venturelli, Palazzo Battista Geraldini, tutti con sale affrescate. Nelle chiese di San Francesco, Sant’Agostino, sono conservate molte opere d’arte; nella chiesa di San Magno, si conserva un prezioso organo del XVI sec. Alla periferia della città la natura trova momenti di rara bellezza nel Parco del Rio Grande, un’oasi di verde e di tranquillità. La gastronomia, parte integrante della cultura del territorio gioca un ruolo di primo piano: la selvaggina, le palombe alla leccarda, i fichi ripieni di antica tradizione, sono un’eccellenza della cucina locale.
Il vino e l’olio sono, da sempre, eccellenti prodotti della terra amerina.
Le atmosfere del passato e la storia della città rivivono nella tradizione del Palio dei Colombi e nella Rievocazione storica degli Statuti Amerini.