19 marzo 2012

La Turba


La Turba, sacra rappresentazione del Venerdì Santo, trae origine, anche se non direttamente, da movimenti popolari di invocazione alla pace che si diffusero in terra di Marche ed Umbria intorno alla metà del sec. XIII, portati sulle strade e nelle piazze dalle genti più
umili e in condizioni di miseria, sofferenti ed esauste delle continue lotte tra il Papa e Manfredi, del continuo guerreggiare tra guelfi e ghibellini. Uomini e donne di ogni età si riunirono in processioni ed invocando la santa intercessione della Vergine Madre di Dio, presero a percorrere le strade dell'Umbria spingendosi fino in Romagna.
Anche Cantiano accolse in quel anno 1260 la "turba" di pentiti e imploranti di ogni età e condizione che, in povertà di abiti o seminudi, nella luce incerta e tremula delle torce, accompagnati dai canti del "miserere" procedevano nella sofferenza e nella redenzione, battendosi e flagellandosi, implorando il perdono, invocando la pace e la fratellanza. Si formò così la compagnia dei Battuti che, al fine di tramandare la devozione, si rifece nel tempo al supremo esempio di penitenza e sacrificio, la Passione e Morte del Cristo.