18 marzo 2012

Cospaia - PERPETUA ET FIRMA LIBERTAS


Cospaia la repubblica più piccola al mondo
Una località, che oggi fa parte del comune di San Giustino, per 400 anni, è stato territorio franco. Questo lembo di terra tra San Giustino e Sansepolcro, proprio sul confine tra Umbria e Toscana, è stato per quattrocento anni una vera e propria repubblica la più piccola che sia mai esistita al mondo. Era il 1441 quando il Gran Ducato di Toscana e lo stato Pontiicio costituirono una commissione per tracciare i nuovi confini.
Questi furono tracciati utilizzando, in quel tratto il torrente  Rio. L'errore fu di non considerare che dal Monte Gurzole nascono due torrentelli chiamati entrambi Rio, i quali, scendendo verso il Tevere, circonando la collinetta di Cospaia. I tecnici Medicei presero come punto di riferimento il Rio che scorre nei pressi di Sansepolcro, quelli papalini invece si riferirono al torrente Rio che passa fra Sangiustino e Cospaia. Fu così che Cospaia, stretto tra i due territori, si ritrovò libero sia dal governo di Firenze che da quello pontificio.
I due stati, resisi conto dell’errore, non  modificarono la situazione in quanto l'errore fu di appena 330 ettari. Cospaia e i suoi abitanti, da quel momento seppero sfruttare abilmente a loro vantaggio la situazione: essi erano veramente liberi, non dovevano sottostare ad alcuno, non pagavano tasse né dazi di alcun tipo. Il benessere econonomico di quella gente era senza dubbio maggiore di quella delle popolazioni vicine: i terreni dei cospaiesi erano immuni da balzelli e la rendita poteva considerarsi netta da spese.  L’unica legge scritta, con forte valore simbolico, era l’iscrizione che si trovava, e tuttora si trova, sull’architrave della Chiesa della Confraternita: «PERPETUA ET FIRMA LIBERTAS».

Con l'arrivo della coltivazione del tabacco Cospaia diventa molto importante proprio per la produzione ed il commercio di questo prodotto in quanto essendo territorio "libero" non era assoggettato a nessuna tassa ed a nessuna delle proebizioni imposte dai papi. Ovviamente, le vendite avvenivano per la maggior parte in regime di contrabbando Cospaia, che in quel periodo poteva essere considerata a pieno titolo la «capitale del tabacco italiano».

Ma la libera repubblica di Cospaia non era destinata a rimanere per sempre tale, contesa com’era tra i governi di Roma e Firenze. Ad aggiudicarsi il territorio fu, nel 1826, lo Stato della Chiesa, dopo che fu firmato un atto di sottomissione da parte di quattordici rappresentanti di Cospaia. Da quel momento in poi tutto tornò come prima. A resistere fu la coltivazione del tabacco che  rimase una delle principali attività di Cospaia. Oggi Cospaia è una frazione di San Giustino a due passi da Città di Castello un piccolo nucleo di case ed una chiesetta con la scritta «PERPETUA ET FIRMA LIBERTAS» a ricordare che per 400 anni, fu repubblica.