28 marzo 2012

La Fersta dei Ceri


La Corsa dei Ceri di Gubbio è senza dubbio una delle feste più famose nel mondo: è la più sensazionale, la più eccitante, la più pazza corsa alla quale vi possa mai capitare di assistere.
Sono due le ipotesi essenziali sulla sua nascita: una religiosa e l'altra pagana.
La prima ipotesi, largamente documentata, presenta la Festa come solenne atto ispirato a devozione degli eugubini al loro Vescovo Ubaldo Baldassini, dal maggio 1160, anno della sua morte. Da allora, ogni 15 maggio, giorno della vigilia del lutto, l'offerta devozionale al Santo Patrono divenne un appuntamento fisso per il popolo eugubino, che avrebbe partecipato, in mistica processione, ad una grande "Luminaria" di candelotti di cera, percorrendo le vie della città fino al Monte Ingino (dove dall'11 settembre 1194 riposa il corpo di S. Ubaldo nell'omonima Basilica).
La seconda ipotesi, poco documentata, propende per la rievocazione antichissima della festa pagana in onore di Cerere, dea delle messi, arrivando a noi attraverso le glorie comunali e le signorie rinascimentali, il dominio pontificio e le lotte risorgimentali.

Ceraioli - Sono i protagonisti della Festa, possono essere ceraioli tutti i cittadini di Gubbio, di nascita o meritatamente acquisiti.
Portare il cero è atto di grande rilevanza nella vita di un Eugubino, una specie di blasone qualificante.

I Capitani, figure chiave della Festa, sono due: Primo e Secondo.
Sono estratti a sorte, due anni prima la mattina del 15 maggio, durante una Messa nella chiesetta di San Francesco della Pace (dei Muratori) in Via Savelli.
Rievocano la figura medievale del Conestabile, un magistrato che veniva eletto per sovrintendere lo svolgimento della Festa.



Capodieci -  Sono tre, uno per ogni Cero. Il Capodieci è la massima autorità del Cero e come tale è il responsabile della Corsa.
La carica avviene per elezione da una quarantina d'anni e, di recente, ha luogo ai primi di gennaio.
Contano la tradizione ceraiola, l'esperienza, l'attaccamento al Cero, ma anche qualità morali e umane e una certa prestanza fisica.

Il cerimoniale della festa è complesso e è rimasto inalterato attraverso i secoli.
I Ceri, custoditi nella Basilica di S. Ubaldo, vengono portati in città la prima domenica di maggio; al mattino del 15 maggio i tamburi suonano la sveglia al Capitano, quindi i Ceraioli s'incontrano e sorteggiano i due Capitani dei Ceri; dopo la consegna del mazzolino di fiori ai Ceraioli parte la sfilata per le vie della città fino, a Piazza della Signoria.
A mezzogiorno suona il Campanone del Palazzo dei Consoli e avviene l'alzata dei Ceri, con ogni Capodieci che versa acqua da una brocca su un punto preciso del Cero e getta poi il recipiente in aria: questo, cadendo, va in frantumi, e la gente attorno li raccoglie per buon augurio.
Inizia a questo punto la mostra dei Ceri in giro per la città, fino a che vengono posati in una via del centro.
Alle ore 18 i Ceri vengono rialzati, quindi benedetti e poi ecco che inizia la straordinaria corsa lungo la discesa di via Dante; dopo una sosta in Piazza della Signoria i Ceri compiono tre "birate" e partono a gran velocità verso la Basilica di S. Ubaldo, posta sul pendio del Monte Igino.

Programma - Ha un prologo la prima domenica di maggio, quando i Ceri sono portati, in posizione orizzontale, giù in città dalla basilica di Sant'Ubaldo, dove sono conservati tutto l'anno. In questa occasione i ceri portano a "cavalcioni" molti bambini.
La festa vera e propria si svolge il 15 maggio ed ha un suo programma fisso tutti gli anni.
Alle 5.30 della mattina un gruppo di tamburini percorre le vie della città per dare la sveglia ai Capitani ed ai Capodieci.
Alle 6.00 il Campanone (la campana principale del Palazzo dei Consoli) suona la sveglia per tutta la città.
Alle 7.00 ceraioli, tamburini, capodieci e capitani si ritrovano al cimitero per deporre una corona di fiori e onorare la memoria dei ceraioli defunti.
Alle 8.30, presso la chiesetta di San Francesco della Pace (detta "dei Muratori"), viene celebrata la Messa. Appena terminata la messa, un bambino estrae da un'urna (detta "Bussolo") i nomi dei Capitani che guideranno la festa due anni dopo.
Alle 9.30 ha inizio il "corteo dei Santi", ovvero le tre statue che coroneranno i ceri sono portate in processione per le vie della città, fino al Palazzo dei Consoli, dove già ci sono i ceri ad attenderli. Dopo questa processione, i ceraioli si ritrovano in via Baldassini, sotto gli arconi del Palazzo dei Consoli, per consumare la tradizionale colazione a base di baccalà alla ceraiola.
Alle 10.00 a Porta Castello vengono distribuiti dei "mazzolini di fiori", che i ceraioli si appuntano sul nodo del fazzoletto che gli cinge il collo. Da questo luogo prende vita il corteo di tutti i ceraioli che, attraversando le vie del centro storico, arriverà in Piazza Grande.
Alle 11.30 Si svolge in Piazza Grande la cosiddetta "Alzata" dei ceri. I capodieci (in piedi sulla barella sopra la folla) si gettano in avanti per consentire al cero una leva che lo alzerà da terra, e lanciano tra la folla un'anfora in ceramica detta "brocca". I ceri iniziano la loro corsa in onore di S. Ubaldo.
Alle 18.00 in punto inizia la Corsa dei Ceri. I Ceri percorrono le vie cittadine. Dopo 2 soste, tornano in cima al monte Ingino nella basilica di Sant'Ubaldo. In particolare, l'ultima tratta del percorso si svolge interamente in salita e viene percorsa in circa nove minuti.


Dimensioni dei ceri 

 Altezza (senza statua)Altezza (con statua)Peso
S. Ubaldo383,8 cm488,7 cm270,8 kg
S. Giorgio410,5 cm489,5 cm283,2 kg
S. Antonio405,8 cm502,5 cm282,4 kg